L’aggravamento omeopatico, ovvero l’acutizzazione momentanea dei sintomi, è la miglior risposta possibile alle sollecitazioni indotte dal rimedio omeopatico.
Ogni organismo vivente, e quindi anche il nostro paziente animale, reagisce ad una sollecitazione fornendo la migliore risposta che è in grado di esprimere in quel momento.
Il sintomo rappresenta la risposta che riesce a dare allo stimolo prodotto dalla malattia. Per chiarire meglio il concetto ci si avvale solitamente di un'utile metafora: in cinese, il termine "crisi" (mei-ji) è composto da due ideogrammi: uno significa pericolo, l’altro opportunità. Il concetto di “aggravamento omeopatico” è esattamente questo: un fenomeno, espresso dai sintomi, che raffigura la migliore risposta alla sollecitazione prodotta dal rimedio omeopatico di cui l’organismo sia capace. Infatti, all'assunzione del rimedio omeopatico corretto, il malato può produrre una risposta che si esplicita con l'intensificazione del sintomo patologico. Si tratta di una manifestazione passeggera e di breve durata che non pregiudica in alcun modo la vita del paziente. Anzi, per il medico omeopata questo assume un significato prognostico molto rilevante, un segno evidente di un corretto percorso verso la guarigione. L’aggravamento omeopatico è però intimamente connesso alle capacità di reazione del soggetto, quindi con lo stato di salute del paziente al momento della cura. Soggetti in buone condizioni di salute che manifestano una sintomatologia acuta, possono anche ristabilirsi rapidamente senza presentare alcun aggravamento omeopatico. Viceversa, soggetti in buone condizioni di salute che presentano reiterate forme acute o individui con patologie croniche lievi possono elaborare un aggravamento omeopatico di intensità variabile. In casi come questi, per il breve periodo in cui emerge una intensificazione del sintomo patologico, conviene momentaneamente sospendere il rimedio omeopatico. Infine, nel caso di patologie croniche gravi, normalmente il caso evolve verso un graduale miglioramento dei sintomi senza che nel decorso si presenti alcun aggravamento omeopatico.