Ambulatorio veterinario Dott.ssa Romanini - Salsomaggiore Terme - Parma

Antica farmacia omeopatica di TorinoL'Omeopatia in Italia, dal suo esordio nel 1815, è sempre stata attiva. Ciò che più interessa, e ci può aiutare a fissare la nascita delle prime Farmacie Omeopatiche in Italia, è certamente il regolamento del Regio Decreto di Carlo Alberto di Savoia (1798-1849), in cui sono riportati per la prima volta provvedimenti e disposizioni che regolano la vendita di medicinali omeopatici: Decreto firmato a Torino da Carlo Alberto di Pralormo, il 9 febbraio 1839.

L'origine della Farmacia, come laboratorio dell'arte di preparazione di farmaci, si perde nella notte dei tempi e non è certo una frase retorica se si pensa che già nel XVII secolo a.C., in Egitto, si trovano tracce di vere preparazioni farmaceutiche. Ma la più antica insegna Italiana dei farmacisti venne esposta, prima al mondo, dai farmacisti di Padova nel lontano 1222.

 Ciò che più interessa, e ci può aiutare a fissare la nascita delle prime Farmacie Omeopatiche in Italia, è certamente il regolamento del Regio Decreto di Carlo Alberto di Savoia (1798-1849), in cui sono riportati per la prima volta provvedimenti e disposizioni che regolano la vendita di medicinali omeopatici: Decreto firmato a Torino da Carlo Alberto di Pralormo, il 9 febbraio 1839.

Questo importante e storico editto, da un lato sancisce e regola la posizione dei medici omeopati piemontesi e dall'altro regola le esigenze degli stessi: un'ottimale preparazione dei rimedi secondo le indicazioni del fondatore dell'Omeopatia, Samuele Hahnemann (1755-1843) e, per coerenza, l'apertura di sole farmacie specializzate in tale nobile arte.

In quel periodo, infatti, non esistevano laboratori specializzati per la fabbricazione e distribuzione dei rimedi omeopatici, la cui attività apparve in Inghilterra e Germania solo dopo la prima metà dell'Ottocento. Fino a quel momento i medici preparavano personalmente i rimedi.

In tale importante Decreto traspare la volontà di un riconoscimento giuridico per il medico omeopata, che richiedeva alle autorità competenti il diritto di professare legalmente e liberamente l'Omeopatia. Esso inoltre ci informa, e ciò merita di essere ricordato, che la prima licenza per l'apertura di una farmacia specializzata nella preparazione e nella vendita di solo prodotti omeopatici fu concessa a Domenico Blengini di Torino. Pochi anni dopo, nel 1846, un'altra farmacia fu aperta dal signor Cerutti, sempre a Torino.

Prima farmacia omeopatica di Torino

Dal momento che la sorte delle farmacie specializzate solo in Omeopatia era legata al numero di medici prescrittori presenti nelle città, che assicuravano un reddito senza il quale le farmacia non avrebbero potuto sopravvivere, ciò fa pensare che il Piemonte doveva possedere un consistente bacino di pazienti.

Grazie al brillante successo ottenuto con questo Decreto, altri Stati Italiani -non dimentichiamo che l'Unità Italiana fu sancita solo nel 1861 - imitarono le direttive del Piemonte e quindi altre farmacie specializzate solo in prodotti omeopatici furono aperte su tutto il territorio nazionale.

Vale la pena consultare alcuni documenti storici, giornali e riviste sull'Omeopatia per un breve excursus sulle prime e più importanti Farmacie Omeopatiche presenti nel territorio.

Iniziamo dalla Sicilia - per poi salire a Nord. A Palermo, nel 1851, esistevano ben quattro Farmacie: Cappellani, Tripi, Rao e Inglese.

A Napoli, per interessamento del Principe Leopoldo Borbone conte di Siracusa fu autorizzata dal Reale Governo, con regio decreto del 1852, la Farmacia diretta da Don Vincenzo Dragone di Monopoli. Un'altra diretta dal Sig. Sprenger, è presente dal 1856 in via Vico Baglivo Uries, presso Toledo. Nel 1857 fu aperta quella diretta da Hartenstein, farmacista tedesco. Nel 1859 se ne aprono altre due: la prima in Strada Gigante, la seconda in Galleria Umberto I, intitolata a "SamuelHahnemann". Infine, nel 1873 fu aperta al civico 153 di via Chiaja la Farmacia Centrale fondata da Tommaso Cigliano, Rocco Rubini e Francesco Muccì; l'ultima in ordine di tempo compare nel 1895 per iniziativa del prof. D'Emilio.

A Foggia, nel 1865, esisteva la Farmacia del Dr. Liberantonio Nardelli. Un'altra la troviamo a Lucera, di Raffaele Mansolino.

Proseguendo il nostro viaggio verso Nord, giungiamo nello Stato Pontificio. Il decreto Ministeriale del 1856 ordinava l'apertura di Farmacie esclusivamente omeopatiche a Roma e Provincia. Pertanto, in quello stesso anno, nella città dei Papi si aprono: in via Frattina la Farmacia di Nicola Siniberghi e in via Propaganda quella di Giuseppe Alleori; in piazza Nicosia la Farmacia di Andrea Leo e la Farmacia Omeopatica interna dell'ospedale del Fate Bene Fratelli, all'Isola Tiberina.

Ad Ascoli nel 1857 si inaugurava la Farmacia del Dr. Giuseppe Negri.

In Toscana, che è stata un centro di attrazione per omeopati stranieri, troviamo nel 1854 un Rescritto Ministeriale che ordinava l'apertura di Farmacie esclusive e subito aprono a Firenze numerose farmacie: in via dei Rondinelli, in via dei Legnaioli, in piazza S. Trinità, in Borgo Ognissanti, in piazza degli Ottaviani, in via Tornabuoni ed infine nella Piazzetta Goldoni.

Leggendo la Gazzetta di Bologna del 21 settembre 1858 si nota l'apertura della Farmacia speciale omeopatica in via Mercato di Mezzo. Nel 1856 viene segnalata la Farmacia del Dr. Vincenzo Stefani; presso queste due farmacie si vendeva anche il ritratto del fondatore dell'omeopatia, S. Hahnemann. A Parma nel 1859 è registrata una Farmacia omeopatica.

In Liguria, all'inizio del 1860, si segnala a Genova la Farmacia diretta dal Chimico-Farmacista Dr. Angelo Milani. Probabilmente esisteva anche una Farmacia omeopatica nel Dispensario di San Pier d'Arena di Genova negli anni Cinquanta dell'Ottocento, tant'è che nel Prospetto dell'ospedale del 1857 vengono registrati 500 interventi su pazienti curati con l'Omeopatia.

Nel Veneto, a Verona due Farmacie aperte nel 1858: Farmacia agli Angeli diretta dal Sig. Merlugo e una in via S. Anastasia da Bertoncelli. A Venezia, la Farmacia Reale Zampironi.

A Milano troviamo quella del Sig. Arcari e, in via S. Margherita, la Farmacia di Carlo Franzini ceduta poi a Giuseppe Omati, e un'altra in Corso Vittorio Emanuele.

In Val d'Aosta, a Gressoney, una bella fotografia virata color seppia del 1908, mostra la Regina Margherita di Savoia uscire dalla Farmacia del Dr. Valsalice, in cui si denota una vetrofania con la scritta Homoepathy.

Come si può constatare da questa lunga ma incompleta esposizione delle prime farmacie omeopatiche, l'Omeopatia in Italia, dal suo esordio nel 1815, è sempre stata attiva ed è tuttora praticata da molti valenti Medici e Veterinari. Entrando in quasi tutte le farmacie si può notare in bella mostra l'esposizione di scaffali con prodotti omeopatici. Tutto questo significa, senza smentita, che l'Omeopatia italiana è viva più che mai con i suoi oltre dieci milioni di utenti affezionati, ... nulla è più evidente dei fatti ed i fatti non possono essere smentiti!

di Mario Buttignol

Fonte: il granulo

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