L'omeopatia una scienza medica spesso avversata dai pregiudizi
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La Fiamo incontra i giornalisti al Circolo della Stampa di Milano.
L'omeopatia è una scienza medica molto diffusa, ma nello stesso tempo anche molto discussa, alla quale non conviene la cattiva informazione. Per questo la Fiamo, la Federazione nazionale che rappresenta le associazioni e i medici omeopati, ha incontrato i giornalisti in un affollato Circolo della Stampa di Milano con l'intento di sgombrare il campo da eventuali pregiudizi ed evidenziare quali sono i principi fondamentali su cui si basa l'omeopatia.
A cercare di rendere il quadro più chiaro sono stati tre medici: il presidente della Fiamo, Antonella Ronchi; il consigliere nazionale Giuseppe Fagone; Giuliana Stolfi, ginecologa, componente della federazione di categoria.
Vino biologico, nasce la normativa europea
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Finalmente il marchio biologico europeo anche sul vino. Il nuovo regolamento fissa una serie di pratiche enologiche e di sostanze permesse per i vini biologici.
Il Comitato permanente per la produzione biologica (SCOF) ha approvato le nuove norme dell’UE per il vino biologico, norme che saranno pubblicate tra poco sulla Gazzetta Ufficiale. A partire dalla vendemmia 2012, ma anche per le annate precedenti, i viticoltori biologici, oltre al logo biologico dell’UE e al numero di codice del competente organismo di certificazione, potranno adottare la dicitura “vino biologico” in etichetta.
Omeopatia ed economia sanitaria
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Due studi di farmacoeconomia condotti rispettivamente in Olanda e in Germania dimostrano come l’omeopatia sia sempre più utilizzata da un numero crescente di persone e come ciò determini vantaggi da un punto di vista economico e non solo.
Sulla rivista il Granulo, edito dalla FIAMO Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopatici, è appena apparso un articolo a firma del dott. Nunzio Chiaramida relativo a due lavori di recente pubblicazione.
Gli studi sono statti condotti rispettivamente dal Dipartimento di Economia dell’Università di Tilburg in Olanda e dal Dipartimento di Epidemiologia dell’autorevole Istituto Robert Koch di Berlino
Omeoterapie
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La prescrizione del medicinale omeopatico è considerata "atto medico" ed è riservata esclusivamente a medici, veterinari e odontoiatri. Le seguenti note sulla definizione di medicina omeopatica, medicinali omeopatici e sulla classificazione delle Omeoterapie, sono tratte da un documento della FIAMO, Federazione italiana Associazioni e Medici Omeopati.
L'Omeopatia è un metodo clinico e terapeutico basato sulla "Legge dei Simili", formulata dal medico tedesco Samuel Hahnemann alla fine del XVIII secolo, e sull'uso di medicinali a "dosi infinitesimali". La Legge dei Simili afferma che è possibile curare e guarire un malato somministrandogli una sostanza che, in un uomo sano, riprodurrebbe i sintomi caratteristici della sua malattia; e, infatti, il termine "Omeopatia" deriva dal greco "omoios" (= simile) e "pathos" (=sofferenza). Nella pratica clinica omeopatica il medico, dopo aver comunque formulato una diagnosi medica tradizionale, prende in considerazione la sintomatologia totale, psichica e fisica, del malato e somministra il medicinale più "simile ai sintomi peculiari con i quali il malato manifesta la "sua" malattia: la terapia è pertanto strettamente personalizzata. La terapia omeopatica agisce in sintonia con la reazione naturale di difesa e di riequilibrio dell'organismo, stimolandolo, e porta a un miglioramento o a una guarigione naturali, frutto della correzione dello squilibrio funzionale che aveva portato all'affiorare dei sintomi di malattia. La Farmacologia Omeopatica è costituita da una serie di medicinali che derivano dal mondo minerale, vegetale e animale. Ogni sostanza è stata singolarmente sperimentata sull'uomo sano per evidenziarne i sintomi che può provocare. Il rimedio è somministrato al malato in dosi infinitesimali, ottenute attraverso progressive diluizioni. In virtù delle dosi infinitesimali il medicinale omeopatico è totalmente privo di tossicità e di effetti collaterali: viene, infatti, normalmente utilizzato anche in gravidanza e nella prima infanzia.
Il "medicinale omeopatico" si definisce solo in base al metodo di fabbricazione: la sostanza di base viene sottoposta a progressive diluizioni alternate a succussioni (la soluzione viene scossa e agitata più volte). I medicinali omeopatici possono essere qualificati, secondo l'attuale legislazione, come "Unitari" o "Complessi".
- Unitario: è il medicinale omeopatico utilizzato nell'Omeopatia classica, contenente un'unica sostanza, già sottoposta a sperimentazione sull'uomo sano; ovvero un qualsiasi medicinale fabbricato omeopaticamente, contenente comunque un'unica sostanza.
- Complesso: è il medicinale omeopatico composto da più sostanze, in formulazione fissa. Nella legislazione italiana la prescrizione del medicinale omeopatico è considerata "atto medico" ed è riservata esclusivamente ai medici, veterinari e odontoiatri.
Agricoltura omeopatica, una nuova frontiera
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A Carzano nel Trentino, in collaborazione con l'Università di Bologna sul progetto Bioframe finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, si sperimenta un nuovo modello di "agricoltura omeopatica".
Non si pensi ad un'agricoltura non produttiva e scarsamente remunerativa, anzi, a prove fatte, dimostra di essere più produttiva e più redditizia di quella biologica, ma anche della produzione integrata. L'esempio concreto di quanto stiamo affermando lo si trova a Carzano dove Roberto Denart, assieme alla moglie Maria Pia, da tre anni ha imboccato questa strada nella coltivazione dei suoi 3,5 ettari di terra. Si tratta soprattutto di mirtillo e in piccola parte mele e fragole. La scelta del biologico è del 1999, quando vinse il primo premio nel concorso della Fondazione Debellat per l'innovazione apportata nella sua azienda.
Una nuova scoperta della fisica: l'acqua viene 'informata' dai principi attivi in essa diluiti.
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Uno studio, diretto dal Premio Nobel per la Medicina Prof. Luc Montagnier, pubblicato sul Journal of Physic, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, ha rivelato la proprietà di alcune sequenze di DNA di indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose fortemente diluite, le quali poi mantengono “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso. La scoperta apre nuove prospettive sull'impiego dei medicinali omeopatici e omotossicologici.
Il Journal of Physic, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, ha pubblicato i risultati di una ricerca dal titolo “DNA, waves and water” condotta da due diversi gruppi di lavoro, uno francese e uno italiano. Il primo, diretto dal Prof. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, con i tecnici e biologi Lavallè e Aissa, e il secondo, coordinato dal fisico Prof. Emilio Del Giudice, (IIB, International Institute for Biophotonics, Neuss, Germany) con Giuseppe Vitiello (Fisico teorico del Dipartimento di Matematica ed Informatica, Università di Salerno) e Alberto Tedeschi, ricercatore (White HB, Milano). Lo studio dimostra come alcune sequenze di DNA possano indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali poi mantengono “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso. La scoperta apre nuove prospettive sull'impiego dei medicinali omeopatici e omotossicologici.
L'omeopatia per alimenti più sicuri
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L'Ue vara un programma di medicina non convenzionale con l'intento di migliorare la salute degli animali da allevamento e la qualità dei prodotti derivati.
Un granulo da somministrare quando necessario a mucche e vitelli per il loro e il nostro benessere e a salvaguardia dell’ambiente. Nell’ Ue c’è chi propone di stanziare fino a due milioni di euro per sperimentare la medicina non convenzionale, ricorrendo a omeopatia e fitoterapia, nella cura degli animali da allevamento. «E’ nella logica della risoluzione con cui l’Europarlamento ha invocato in maggio un taglio degli antibiotici negli allevamenti continentali», assicurano due esponenti del partito socialista europeo, la tedesca Ulrike Rodust e il portoghese Luis Capoulas.
Possedere un pet fa bene alla salute delle persone
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Secondo uno studio pubblicato sul prestigioso Journal of Personality and Social Psychology, gli animali domestici possono servire comefonti importanti disostegno sociale, offrendo moltibeneficipsicologici e fisiciper i loro proprietari.
Gli autori della ricerca hanno intrapreso tre studi mirati a valutare i potenziali benefici per le persone "comuni" di possedere un animale d'affezione. La ricerca, secondo gli autori, dimostra in modo inequivocabile che i pet influiscono positivamente sulla vita dei loro proprietari e che costituiscono un’importante fonte di sostegno sociale. I precedenti studi, infatti, erano indirizzati a studiare gli eventuali benefici per le persone con problemi di salute, mentre questa ricerca è rivolta principalmente verso i "comuni" proprietari di animali.
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